Analisi di Canzoni Famose
Céline Dion - All by Myself
Ammetto di aver studiato moltissimo proprio su Céline Dion. E’ sempre stata una delle mie cantanti preferite anche perché è stata in grado di competere egregiamente con le altre due grandi voci degli anni ‘90, Whitney Houston e Mariah Carey, imponendo la sua personalità vocale così differente rispetto alle altre due. Céline Dion ha un approccio a mio parere più variegato col canto, nel senso che è stata capace di creare un filo conduttore tra il modo delle grandi voci classiche come “Barbra Streisand” e “ Liza Minnelli” e aspetti soul, R&B e gospel. Pulizia, precisione, virtuosismo sempre misurato e passione ne fanno una delle mie interpreti preferite.
Trascrizione del video
Non potevo non parlare di Celine Dion. Celine Dion è una voce, un’interprete eccezionale, e lo ammetto, è una delle mie preferite. E’ una di quelle cantanti che veramente ho studiato per anni e ascoltato per anni con grande attenzione, proprio usandola anche come strumento didattico. La canzone di cui voglio parlare è “All by myself”. Questa canzone è in realtà una cover, perché in realtà fu pubblicata nel 1975 la prima volta da Eric Carmen, appunto l’autore, e ha una struttura particolare.
Infatti si basa su un brano classico, cioè sul “Concerto per pianoforte numero 2 in DO minore” di Sergei Rachmaninoff. Il brano è una ballad poi, quindi un brano lento, un brano struggente, un brano plateale, con un testo anche molto triste; perché “All by myself” vuol dire “da solo” fondamentalmente. E parla proprio di questo, insomma, di una solitudine che si perpetra per tutto il brano, quindi insomma non c’è neanche quasi il lieto fine.
E’ abbastanza drammatico, per quanto però la melodia sia talmente bella, molto bella melodicamente questa canzone. Si è talmente raccontata e portata sia dalla voce di Eric Carmen, e poi nella versione di Celine Dion del ‘96, che insomma il testo risulta non più leggero, nel senso che comunque non si tratta di un testo allegro, però non è così drammatico in senso estremo. Diciamo che diventa realmente emozionante e diventa struggente in senso però positivo.
Nella versione di Celine Dion che cosa spicca? Bhè spicca naturalmente la sua voce, il suo modo di cantare questo brano. Celine Dion ha delle caratteristiche vocali molto precise e ben facilmente individuabili: grande estensione vocale naturalmente, grande controllo, grande intonazione, e una caratteristica timbrica che la rende particolarmente riconoscibile, cioè una certa nasalità nell’emissione: è un po’ nasale quando canta.
Caratteristica che può più o meno piacere, ma che insomma nulla toglie proprio alla sua capacità, e d’altronde insomma il successo che ha e che ha avuto lo provano naturalmente. In questa canzone in particolare, cosa cambia rispetto alla versione originale del ‘75? Nell’arrangiamento in realtà ben poco, se non questo stop che si ascolta verso la fine del brano, prima del finale appunto, un cui Celine Dion si esibisce in una nota da brivido.
Perché nella registrazione di questa canzone, Celine Dion arriva a toccare un “fa”, e lo tiene per circa 6 secondi e mezzo, una cosa del genere, che è tantissimo. La nota è altissima, non la fa chiaramente leggera in testa, un bel belting potente su questo “sol”, su questo “fa” scusa, appunto tenuto e tenuto in maniera veramente egregia.
C’è da dire che dal vivo la canzone, io ho visto quantomeno diversi video live dello stesso brano in diverse circostanze, e in genere l’abbassa un po’: o di un semitono, quindi arriva a toccare un “mi”, oppure anche di un tono. Dipende probabilmente anche da come sta fisicamente, quindi se ha la voce particolarmente in forma, oppure se è stanca. Come sai ci sono diversi motivi per cui si può avere la voce in diversi stati durante il giorno, durante la settimana, o durante insomma, la vita in generale.
Resta il fatto che per quanto insomma si abbassi la tonalità live, la canzone resta comunque molto impegnativa, e Celine Dion senza ombra di dubbio non sbaglia mai. Io devo dire che è una delle poche artiste che ho visto dal vivo anni fa, al Forum di Assago tra l’altro, ed era una delle prime volte credo che venisse qua in Italia, e sono rimasta realmente senza parole per la precisione, per il controllo che ha. E ha questo controllo nonostante poi sul palco abbia contemporaneamente un carisma eccezionale.
Chiaramente tutte quelle parti che sono particolarmente impegnative, che richiedono un controllo superiore, sono parti in cui non si muove come una pazza, non salta da un punto all’altro del palco. Però in realtà quando ho visto il concerto, è quello che faceva nei brani magari più movimentati. Appunto tra una parte vocale e l’altra ha una capacità insomma di reggere un concerto così impegnativo, e vocalmente e fisicamente a questo punto, che io non ho onestamente mai visto in altri cantanti.
Quindi credo che lì si tratti veramente, oltre che di grande dote naturale, di grandissima, grandissima tecnica, controllo e studio. Più di una volta mi sono anche imbattuta in effetti in video, sempre su Youtube, in cui lei appunto studia, riscalda la voce; ho visto anche un video in cui fa questo tentativo lirico, quindi canta con un’impostazione lirica, ed è perfetta tra l’altro.
Quindi credo che abbia di base un’impostazione lirica, anche se non ho trovato informazioni riguardo a quella che è la sua, appunto la sua base tecnica, la sua base di studio, il suo percorso vocale. Celine Dion appunto come dicevo è stata per me un grandissimo esempio proprio per quanto riguarda questa capacità di controllo vocale, fondamentalmente; questa sua intonazione, questo suo riuscire a tenere ogni nota e a fare ogni cosa nella maniera giusta, senza sbavature mai.
Un altro aspetto che apprezzo moltissimo di lei, è che come dico io, non “sbrodola”, cioè non fa per forza abbellimenti o virtuosismi perché deve farli, perché così fa scena: solo e soltanto al momento giusto. Quindi ha una misura anche, un gusto, naturalmente secondo me, questo è il mio modestissimo parere. Ma ha questo gusto perfetto: quando ci vuole ci vuole, ma senza esagerare. Quindi anche moderazione *in questo senso. E’ bravissima. Che altro devo dire? Va ascoltata. Ha tra l’altro una *discografia molto ampia.
Ed è molto interessante anche ascoltare la sua discografia in francese, perché lei essendo canadese, è bilingue, parla perfettamente francese e inglese; lei comincia proprio con dei dischi in lingua francese. E’ molto interessante ascoltare come canta anche in francese, perché riesce pure a mantenere la stessa sonorità in una lingua completamente diversa, ma trovo che sia ancora più apprezzabile, ancora più ricca, la sua interpretazione proprio in francese. Quindi: ascoltare