Tecnica Vocale
Respirare con il Diaframma: La Prima Regola per Cantare
Respirare con il diaframma e molto importante, anzi, fondamentale per sfruttare la propria voce al meglio e mantenerla in salute. Se stai imparando a cantare o se vuoi imparare a cantare meglio l’utilizzo della respirazione diaframmatica è basilare. In questa lezione viene spiegato cosa sia il diaframma, come funziona e in che modo esso condizioni il nostro modo di cantare. Il primo passo è percepire il movimento del diaframma e in questo video vengono proposti alcuni semplici esercizi che aiutano a prendere confidenza con questo muscolo e che permettono di capire come si muove e come agisce nel momento in cui si inspira.
Trascrizione del video
Come già accennato, per imparare a cantare correttamente è indispensabile imparare a respirare correttamente, e soprattutto imparare a controllare il proprio respiro in maniera consapevole. Immagino che tutti abbiate sentito parlare di respirazione diaframmatica, col diaframma e forse avrete sentito i termini respirare di petto e respirare di pancia . Prima di imparare a respirare con il diaframma è bene imparare che cos’è il diaframma e come poterlo sfruttare.
Sappiate che quando siamo nati il nostro respiro è naturalmente corretto, infatti i bambini respirano e urlano in maniera naturale con incredibile efficacia proprio perché usano i polmoni e la respirazione senza pensiero cosciente, ossia in maniera totalmente istintiva e spontanea.
Quando cresciamo, alcuni di noi cominciano a diventare un po’ pigri, usano solo la parte superiore dei polmoni e respirano in maniera poco profonda e parziale, dipende sì da un fatto di pigrizia ma anche da una serie di elementi esterni che ci condizionano come per esempio lo stress della vita quotidiana. Per capire come correggere questa cattiva abitudine e controllare la respirazione ed effettuare respirazioni profonde che sono indispensabili per la gestione della voce, vediamo come funziona il diaframma.
Il diaframma è un muscolo, è il muscolo respiratorio per eccellenza ed è attaccato alle costole più basse e separa la cavità toracica, il petto, da quella addominale, la pancia. Quando inspiriamo il diaframma dovrebbe abbassarsi e appiattirsi aumentando così la capacità polmonare e quindi permettendoci di fare respiri profondi. Se respiriamo rapidamente, cosa che accade normalmente, il diaframma non può lavorare. Quando respiriamo lentamente il diaframma lavora, quando ci concentriamo sul fatto di incanalare, immagazzinare più aria possibile il diaframma lavora.
Ci sono due momenti in cui anche se il nostro respiro è scorretto, quindi è solo di petto, usiamo il diaframma e eseguiamo delle respirazioni corrette dette diaframmatiche cioè quando dormiamo, quando il nostro corpo non è soggetto a tensioni e stress esterni quindi completamente rilassato respiriamo in maniera profonda, di pancia, con il diaframma, e quando sbadigliamo. In genere quando sono in presenza fisica di un allievo io faccio uno sbadiglio che di solito è contagioso proprio per far capire all’allievo il movimento del diaframma, che cosa succede. Ci provo, anche in questo caso, magari è contagioso anche solo all’ascolto, provate a sbadigliare
yawn
Se vi è venuto, lo sbadiglio, vi sarete accorti che c’è stato un movimento nella pancia: la pancia si è dilatata, si è mossa verso l’esterno e questo vuol dire che il diaframma si è abbassato e ha permesso ai polmoni di incanalare tutta l’aria necessaria. Se non vi è venuto lo sbadiglio spontaneo adesso, la prossima volta che vi verrà uno sbadiglio concentratevi, fate attenzione a quello che avviene.
Per controllare la tua voce devi dosare esattamente l’ammontare di aria di cui hai bisogno a seconda del suono che vuoi produrre. Il modo in cui tu esali, cioè espiri controlla la qualità del suono, il volume, il lancio delle note, il tono e da come inali, da come inspiri dipende poi l’espirazione quindi sono strettamente collegate. Noi dobbiamo pensare alla respirazione non in maniera verticale, come siamo abituati e cioè inspiriamo, si allarga la gabbia toracica e questo è il nostro respiro.
Dobbiamo pensare al respiro in maniera orizzontale quindi con un movimento che non allunga, ma allarga verso l’esterno e dobbiamo lavorare con la parte bassa dei polmoni quindi lavorare con il diaframma e con l’addome. Come si fa a gestire questo tipo di respirazione, a imparare a farla se non si è abituati: mettete una mano sull’addome all’altezza dell’ombelico e l’altra sul dorso, devono essere parallele quindi sulla schiena all’altezza della vita e dell’ombelico.
Dovete essere in una posizione comoda e corretta, potete stare sia in piedi sia seduti però con la schiena dritta oppure stando anche sdraiati, forse ancora meglio perché siete completamente rilassati. A questo punto inalate lentamente e pensate allo stomaco, alla pancia come un pallone che si gonfia e si sgonfia: quando inalate lentamente dalla bocca dovete pensare di immagazzinare l’aria non nei polmoni ma nella pancia. Ora provate a inspirare lentamente in cinque tempi e ad espirare altrettanto lentamente in cinque tempi, conterò per voi. Pronti, via
uno, due , tre, quattro, cinque
espirate
uno, due , tre, quattro, cinque
Le spalle devono restare rilassate, non devono muoversi, non devono alzarsi così come non deve muoversi la gabbia toracica e quindi il petto perché la respirazione avviene nella parte addominale quindi nella pancia. Ricordatevi che state concentrandovi sul fatto di immagazzinare aria nella pancia, nella parte bassa dei polmoni. Idealmente e praticamente dovrebbe avvenire questo: nel momento in cui inspirate l’aria la vostra pancia si dilata.
Visto che avete le mani appoggiate una sulla pancia all’altezza dell’ombelico e l’altra sulla schiena nel momento in cui inspirate dovreste sentire la pancia che si sposta verso l’esterno, e così anche per la schiena anche se in maniera minore, e che poi torna in posizione normale.
Cercate di restare sempre rilassati, non sforzare questo movimento con l’uso dei muscoli addominali che sì sono coinvolti però non dovete tendere gli addominali, deve essere un procedimento assolutamente naturale. Probabilmente non vi verrà subito se non siete abituati, ma continuate a fare questo esercizio di respirazione lenta più volte al giorno, magari cominciate al mattino appena alzati per qualche minuto e così anche alla sera prima di addormentarvi, vi aiuterà anche a rilassarvi.
Se fate questo esercizio in piedi ricordatevi di stare accanto a un punto di appoggio perché può capitare, all’inizio soprattutto, di provare sensazione di vertigine o di stordimento proprio perché non si è abituati a fare respiri così profondi. E ricordate sempre che la voce è uno strumento come qualunque altro: ci vuole tempo, pazienza, ci vuole soprattutto tanta pratica. Una volta imparato a mettere l’aria nel posto giusto e a respirare in maniera corretta bisognerà poi imparare a controllare l’aria con il diaframma.