Tecnica Vocale
Respirazione nel Canto - Connessione tra Voce e Corpo
Per comprendere come funziona la respirazione e quale sia la tensione muscolare che si applica nel canto è necessario comprendere la stretta connessione che esiste tra le azioni che compiamo e la nostra voce. I concetti di appoggio e sostegno del fiato si possono ritrovare in azioni che compiamo quotidianamente: starnutire, tossire, sbadigliare, compiere uno sforzo. In questo video alcuni semplici esercizi per prendere consapevolezza del diaframma e del lavoro muscolare che si innesca quando cantiamo.
Trascrizione del video
Ciao, in questo video voglio parlarti ancora una volta di respirazione, però in altri termini: cioè della forte connessione che c’è tra il nostro corpo, e tutti i muscoli del nostro corpo, e la nostra voce.
Te ne parlo ancora una volta di respirazione perché resta comunque uno dei concetti fondamentali nel canto: il fatto di imparare a sostenere la voce e a creare la voce poi col fiato, con l’aria, e quindi essere in grado di gestire questa aria per poter fare le note in un certo modo; quindi farle suonare in un certo modo, riuscire a mantenere delle lunghe frasi melodiche senza arrivare al termine completamente senza fiato, e quindi avendo un effetto naturalmente orrendo quando si canta.
E allora parliamo appunto di connessione tra il corpo e la voce. Innanzitutto partiamo da degli esempi molto semplici: quando tossisci, quando starnutisci, quando sbadigli, quando sollevi qualcosa di pesante, immediatamente ti rendi conto che si crea una specie di tensione a livello del ventre diciamo, sono i muscoli addominali sostanzialmente che svolgono un piccolo lavoro, una piccola tensione. Questa tensione porta il diaframma a lavorare, a muoversi. Infatti se pensi per esempio quando sollevi un peso, viene quasi istintivo fare:
AHHHH
questo rumore, questo suono, d’accordo.
E il diaframma si muove, si muove fortemente. Perché? Perché sostiene, a parte tutto il corpo, gli addominali naturalmente stanno sostenendo non soltanto la voce, in questo caso il fiato, ma c’è un lavoro muscolare che riguarda uno sforzo veramente fisico. Però ti rendi conto come immediatamente questa contrazione agisce proprio sulla voce, sul tuo tratto vocale.
Lo stesso vale per lo sbadiglio, che è un esempio che faccio spesso quando si parla di canto, perché quando si sbadiglia, automaticamente si incamera una grande quantità di aria, e sempre automaticamente cosa succede? Che il diaframma si abbassa permette ai polmoni di riempirsi completamente.
Il palato molle si solleva; il palato molle è la parte in fondo al palato, quella praticamente attaccata all’ugola, il velopendulo, d’accordo, che è più morbida, si solleva e la laringe che è qua si abbassa, quindi se provi a sbadigliare:
YAAAAAWN
Tutto un movimento incredibile: diaframma che si abbassa, palato molle che si alza, laringe che si abbassa pure lei. Ecco, questa posizione che viene naturalmente quando si sbadiglia è la posizione ideale quando si canta.
Perché? Perché crea un grande spazio di risonanza e ci permette di raggiungere intanto note più acute facilmente, di avere un suono più rotondo, più bello, più pieno, e quindi ogni gesto che noi compiamo influisce fondamentalmente in maniera diretta, in maniera forte sulla nostra voce. Allora ti voglio dare qualche piccolo suggerimento, qualche piccolo esercizio per rendere il movimento del diaframma, e quindi questa forte connessione che c’è tra i muscoli addominali, il diaframma e la voce, più semplice possibile. Partiamo dalla postura.
Allora, restando in piedi ricorda di tenere le spalle rilassate e morbide, basse. Un suggerimento che ti dò che è un trucchetto semplicissimo per avere “pronti? via”, la postura perfetta: appoggiati contro al muro, quindi in modo che le tue spalle e il tuo corpo siano ben aderenti al muro, e poi fai un passo avanti. Così come arrivi è la postura corretta.
Quindi avrai appunto le spalle rilassate, le gambe leggermente divaricate, non tese, non bloccate le ginocchia, quindi abbastanza morbido, però assolutamente diritto, d’accordo? Anche la testa dovrà essere ben dritta, come se ci fosse un filo immaginario che ti tiene la testa ben dritta, ben in alto. Una volta trovata la postura corretta, metti le mani sui fianchi, in questo modo: i pollici si trovano praticamente dietro e gli indici invece sono appoggiati verso l’ombelico.
Il primo esercizio consiste nel prendere aria e poi emettere una “S” sibilante, in questo modo:
SSSSS
Quello che sentirai è una tensione proprio a livello addominale e dorsale, quindi qua tutto intorno ti sembrerà come se si gonfiasse.
Naturalmente questo tipo di tensione, te ne accorgerai, non è una tensione forte, non è un lavoro muscolare forte, non ti fa male, d’accordo? E questo è il trucco poi che dovrai sempre….trucco….è la sensazione che dovrai tenere a mente sempre quando canti, cioè il fatto che esiste un lavoro muscolare, ma il lavoro muscolare che esiste, che viene effettuato non sarà mai qualche cosa di eccessivamente faticoso.
E’ un lavoro elastico, perché altrimenti se tu fai sforzo, se tu irrigidisci e contrai gli addominali fai fatica anche a parlare, quindi figuriamoci a cantare. Questo primo esercizio quindi, mettendo le mani in questo modo sui fianchi, ed emettendo una “S” sibilata ti aiuta proprio a capire il tipo di sensazione, di tensione, che devi sentire. Riproviamo a farlo insieme:
SSSSS
Ok. Fatto questo, facciamo lo stesso esercizio con la “S” sibilante quindi, però la “S” verrà puntata, cioè sarà intermittente, diciamo così.
In questo modo:
S
S
S
Ecco, su questo esercizio ti rendi conto di queste pulsazioni, chiamiamole così, proprio intermittenti. Quindi ogni volta che tu emetti il suono, il diaframma fa un lavoro, i muscoli fanno un lavoro:
PAM PAM
S
S
S
Te ne rendi conto toccando con le dita sì, ma anche soltanto la percezione che hai senza mettere le mani sul ventre o sui fianchi. Questo è un tipo di sensazione legata strettamente al sostegno del fiato.
Sostegno del fiato cosa vuol dire? Che ogni volta che tu senti questa tensione, questa piccola tensione, stai spingendo l’aria in modo che l’aria fluisca ed esca con una determinata pressione, con una determinata forza. Quando si canta, la voce è sostenuta dal fiato.
Perché quando ci sono momenti in cui si fanno delle note molto lunghe e si arriva alla fine: “Oddio non ce la faccio, sono senza fiato.” Perché? Perché si butta fuori troppa aria senza regolarla tramite appunto il diaframma, e quindi si arriva alla fine sfiatati, o ancora peggio si arriva a metà della frase musicale che si è tutti calanti perché si comincia a scendere piano piano. Si parte bene:
AAAAA….HHHHHH
perché si finisce l’aria.
Allora, questa è la sensazione che si percepisce quindi quando si sostiene il fiato, quando si fa una frase lunga, non necessariamente una nota alta eh, d’accordo, una frase musicale lunga, bisogna percepire questo tipo di tensione elastica. Quindi proviamo:
AAAAAAAA
Si può andare anche avanti volendo, d’accordo? Però riesco a sostenere questa nota in maniera intonata e in maniera gradevole. Perché? Perché sto sostenendola con il fiato.
Quindi allenati con questi due semplici esercizi: la “S” sibilata lunga:
SSSSS
e poi quella intermittente, quindi:
S
S
S
Questo tipo di sensazione che provi, sia quella sostenuta sia quella intermittente, sono le due sensazioni che devi riuscire poi a ricreare nel momento in cui canti anche, cioè nel momento in cui sostieni la tua voce con l’aria.