Tecnica Vocale
Respirazione sbagliata e respirazione corretta
Esistono due tipi di respirazione, una superficiale ,toracica o costale, e la respirazione profonda, addominale o costo diaframmatica. Questa seconda è la respirazione necessaria nella voce cantata. Essa consente di regolare il flusso dell’aria attraverso le corde vocali in base all’esigenza del momento (intensità, altezza, lunghezza della nota per questo è importante impararla. Se si canta usando una respirazione superficiale non si ha controllo sul flusso dell’aria e come conseguenza nella maggior parte dei casi si finisce per danneggiare la voce perché si usa troppa aria o troppo poca senza essere in grado di gestirla consapevolmente.
Trascrizione del video
Esistono due tipi di respirazione, solo che una è sbagliata, l’altra invece è corretta. Ci sono due tipi di respirazione che variano a seconda del distretto muscolare che interessano. Una è la respirazione costo-diaframmatica, o addominale, che riguarda diciamo la parte bassa del torso, del busto, e l’altra invece è la respirazione costale superiore. La respirazione che purtroppo molti tendono a effettuare è la respirazione proprio costale superiore, cioè quella respirazione che ti porta a sollevare le spalle, e a gonfiare il petto quando respiri.
Se provi a metterti davanti allo specchio e respirare puoi già controllare, constatare da solo se stai respirando con la respirazione costale superiore o con la respirazione invece costo-diaframmatica. Se respirando fai questo movimento, cioè gonfi il petto e sollevi le spalle, allora stai effettuando una respirazione che è una respirazione in realtà parziale. Cosa significa? Che quando respiri in questo modo, riempi soltanto la punta, il terzo superiore dei polmoni, quindi solo una piccola parte.
Cioè non ti è possibile far fluire una grande massa di aria, cosa invece necessaria soprattutto quando si canta; necessaria in generale, ma quando si canta, essendoci la necessità di gestire poi il fiato, è importante averne tanto. La respirazione costo-diaframmatica è la cosiddetta respirazione diaframmatica o di pancia. Perché si chiama così? Perché il diaframma, il diaframma è un muscolo, è fatto così, a forma di cupola e si trova qua più o meno, è un muscolo volontario e involontario.
Attenzione però: volontario perché in realtà noi tramite l’effetto dei nostri muscoli addominali, insomma tutti questi muscoli che stanno qua, possiamo controllarlo, possiamo dirgli, possiamo imporgli o cercare di tenerlo abbassato o lasciarlo andare lentamente. Ed è involontario perché in realtà il diaframma poi, anche se non stiamo a pensarci funziona, si muove quando respiriamo.
Perché si dice respirare di pancia? Perché appunto il diaframma, quando noi respiriamo di pancia, quindi utilizziamo la respirazione diaframmatica, si abbassa in questo modo, va giù, e cosa fa? Spinge le pareti addominali sostanzialmente, la sostazione che si ha è della pancia che esce, che si gonfia. Nel momento in cui noi espiriamo, per cui buttiamo fuori l’aria, il diaframma torna nella sua posizione originale e quindi si ha la sensazione, si vede che la pancia si sgonfia.
In realtà quando si parla di pensare a riempire la pancia d’aria come un palloncino, in realtà non è che l’aria va nella pancia naturalmente, però è un’immagine che molto spesso aiuta proprio per rendere più semplice e più facile l’esecuzione di questo movimento, di questa corretta appunto respirazione. La respirazione costo-diaframmatica consente ai polmoni di riempirsi completamente, e quindi ci permette poi di gestire una grande quantità di fiato e di avere tutta l’aria necessaria per arrivare in fondo a una frase.
Se ti capita anche quando parli di non riuscire ad arrivare in fondo a una frase, quindi per esempio tu prendi fiato con la respirazione superficiale, no? E cominci a parlare: “Allora, io volevo dirti chehhhheee….”, e arrivi alla fine che non ce la fai, arrivi strozzato. Allora significa che non stai respirando bene. Allora è molto importante imparare la respirazione diaframmatica, la respirazione di pancia. E adesso ti suggerisco qualche piccolo esercizio, te lo faccio vedere, per rendere la cosa più semplice.
Il primo esercizio consiste semplicemente nel respirare ma stando attento a non sollevare le spalle e a abbassare il diaframma, portando quindi il ventre e la pancia a gonfiarsi. Ti faccio vedere l’esercizio di profilo in modo che puoi vedere la mia pancia che si gonfia: inspira col naso ed espira con la bocca. Stai attento che le spalle restino bene giù rilassate.
Quindi metti una mano sulla pancia e inspira:
Come vedi la mia pancia si muove un po’ come un mantice, no? Si solleva, si gonfia e poi torna dentro. Non si fa sforzo quando si fa questa respirazione. Non pensare di contrarre i muscoli degli addominali perché faresti una grande fatica, non si riesce a parlare quando si contrae il muscolo addominale. E’ una respirazione molto naturale, non c’è niente di artefatto e non c’è niente di faticoso. Semplicemente devi ricordarti di gonfiare tutti i polmoni, questo è il principio.
Una volta che ti sarai abituato a respirare in questo modo, quindi riuscirai a farlo in maniera rilassata, mantenendo le spalle rilassate, senza che il petto si gonfi, tiri su, a questo punto esegui la stessa respirazione però trattenendo per un paio di secondi il respiro prima di espirare, quindi facendo un paio di secondi di apnea, in questo modo: sempre la mano sulla pancia, inspira col naso
Ancora una volta lo contiamo, inspira:
ed espira.
Attenzione: è importantissimo che questa apnea non dipenda dalla chiusura della glottide, cioè non devi sentire sforzo in gola, non devi sentire contratto o appunto chiuso. Il blocco deriva, anzi, l’apnea deve derivare solamente dall’immobilità del diaframma, cioè dal fatto che stai fermando la respirazione ma non stai bloccando l’aria qui. La stai fermando a livello appunto addominale.
Esercitandoti in questo modo potrai prendere grande confidenza con la respirazione diaframmatica e nel momento in cui andrai a cantare non dovrai pensare a molto, se non a respirare esattamente in questo modo, che sarà a questo punto naturale, sarà quello che fai naturalmente anche parlando.